sabato 22 settembre 2012


                                          SULL'ABISSO - 2


L'erotismo è desiderio, la pornografia è negazione di desiderio.

L'aforisma, struttura linguistica ed espressiva dell'apocalittico; ma, oggi, l'apocalittico si riduce a un mediocre cesellare di sciocchezze in società, di mediocri battute.

Il Quarto Evangelo, quello di Giovanni, è l'aforisma più bello mai scritto.

Forse, la società di oggi, immersa nel degrado, è già nelle spire dell'apocalisse.

L'attesa! Dunque, l'uomo è immortale?

L'uomo accumula segni/ali sperando, con la loro sequenza ordinata, di de/scrivere il mondo: spera insomma di esaurire il catalogo, di raggiungere la/il fine dell'enumerazione, che in tal modo diventerà spiegazione.

Pensava che non ci fosse nulla da dire circa la sua vita; e dunque, circa la vita in sé.

Il dolore è irreversibile.

Il gioviale, che sembra riposare su una distaccata affabilità e partecipazione simpatetica, esprime oscuramente, a rovescio, una follia.
Odi et amo”, dice Catullo. E va bene, ma non al 50 e 50%. Tutti possiamo, prima o poi, amare; odiare – odiare davvero – è difficilissimo, arrivi a scambiare per odio un volgare rancore, un po' di repulsione.

Non rendete noiosa la prudenza, né l'audacia – invece – stupida.

Grottesco: abbiamo paura dei mostri che noi stessi abbiamo creato.

La società letteraria è la Piazza Affari della letteratura.

Il poeta sia sempre un po' ingenuo, il romanziere deve essere sempre un po' sospettoso.

La poesia e la filosofia, per loro intrinseca natura sono inutili, perfettamente inutili. Ma indispensabili. Massima iattura, la loro mancanza: ma nessuno se ne accorge, occorre sempre inseguire l'utile.

Un buon aforisma è elaborato, ma deve apparire come se venisse giù di getto: come la lava che erompe dal vulcano.

Si scrivono troppi aforismi: tutti tentativi – falliti – di raggiungere l'aforisma perfetto, quello che racchiuda tutti gli aforismi possibili.

L'anoressia sta al postmoderno come l'isteria alla società religiosa.

Quando risuona la parola "apocalisse" c'è sempre un imbecille che esulta e protende (o pretende di protendere) un tremendo dito accusatore: ma si tratterà, al più, di un esteta solitario.

Intorno al tempo si organizzava, con sontuosa strategia, la rovina, alla Piranesi. Il degrado è invece figlio e conseguenza della distruzione del tempo, dello "spessore" del tempo.

Oggi si può avere un'antropologia, non un'etica.

Vae solis”: chi è solo, se cade non ha nessuno che lo aiuti; ma anche “beata solitudo, sola beatitudo”. Alla fin fine, come si anche dice, “aiutati che Dio ti aiuta”. E se hai Dio, di chi altro hai bisogno?

Bisogna temere i brevi incontri. Non vi succede mai nulla, perché tutto è già successo.

La vicinanza è un abisso.

In principio era il verbo”: è un aforisma incompiuto: manca la seconda metà, la fine....

Il risparmio è solo quello che si fa sul necessario. Sul superfluo si esercita, semmai, un ghiribizzo di autocompiacimento..





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